Oggi vorreste replicare, è un calcolo politico legittimo, si intende, ma siamo tuttavia in una fase della vita del nostro Paese nella quale non possiamo permetterci il lusso di perpetuare la politica del rinvio e quindi dell’impotenza. Oggi la stessa Spagna si trova a dover fare in casa i conti con delle forti derive indipendentiste e non è escluso che in futuro la stessa cosa non capiti altrove. Avrà la maglia numero 5, quella in passato indossata anche da Zidane: «Oggi è il giorno più importante della mia vita, il primo giorno nel più grande club del mondo». Così Francesco Totti, nel 2013, a France Football. La carta d’identità, i tanti infortuni, la necessità della Roma di risalire immediatamente la china, il diktat di Spalletti di non guardare in faccia nessuno: da quando è arrivato il nuovo allenatore, Francesco ha giocato solo 32 minuti contro il Frosinone, servendo tra l’altro l’assist a Pjanic per il 3-1 finale. Andare in crisi mentale dopo dieci minuti non è sano, ma a questa squadra gira tutto troppo male da tempo e quindi la fiducia scende in cantina e aspetta occasioni migliori.
Guidata da giocatori come Vavá e Peiró, la squadra si lasciò dietro il Drumcondra, il CSKA Sofia e lo Schalke 04, approdando in semifinale contro i rivali cittadini (nonché detentori della manifestazione) del Real Madrid. Fatto sta che, col passare dei giorni, uno dei più rappresentativi giocatori del club, Piqué, esce allo scoperto e dichiara espressamente la sua volontà di recarsi alle urne per votare sì all’indipendenza. Il popolare quotidiano sottolinea la presenza sul terreno di gioco del capitano romanista e il calore dei tifosi spagnoli sugli spalti: «Spalletti gli ha dato quindici minuti di gioco apprezzati. Il pubblico di casa ha applaudito Totti più di alcuni suoi giocatori». In UEFA Champions League il percorso si interrompe in semifinale, con la netta sconfitta in casa del Manchester City (4-0 dopo l’1-1 dell’andata), che vendica l’eliminazione subita l’anno prima. In Champions, segna il gol del 2-0 nella vittoria dell’Arsenal a Montecarlo contro il Monaco, tuttavia senza riuscirsi a qualificare in virtù dell’1-3 subito in casa per mano dei monegaschi. Esordisce in maglia viola il 23 agosto nella partita di campionato Fiorentina-Milan (2-0), entrando al 67′ al posto di Josip Iličič. 4) L’errore grave è stato puntare su due «blocchi» assolutamente sbagliati: quello dei campioni del mondo, invecchiato di 4 anni, e quello della Juventus, crollato miseramente in campionato.
Semifinale di Coppa dei Campioni. Ma in Champions League si hanno dei ricavi molto maggiori. Regista ambidestro molto duttile, all’occorrenza è in grado anche di giocare come ala sinistra in attacco. È anche per questo che ieri Cristiano Ronaldoha detto: «Non c’è nessuno della Roma con cui vorrei scambiare la maglia, ma se qualcuno me la chiede non avrei problemi a dare la mia». Ma, a questo punto, chi ha il coraggio di rileggere e dare un senso ai quattro versetti finali? Quattro giorni dopo esordisce nelle competizioni UEFA per club disputando da titolare la gara di UEFA Europa League contro gli svedesi dell’AIK, terminata 4-0 per gli azzurri. In questa occasione la risposta è stata particolarmente diretta: «Francesco ha avuto dei problemi prima della trasferta di Modena, non ha partecipato a quella gara perché ha sentito il riacutizzarsi di un vecchio dolore. Leganés. Anche gli avversari madrileni sono superati con relativa facilità: la vittoria nella gara d’andata (3-0) e una sconfitta in quella di ritorno (1-0) valgono la qualificazione ai quarti di finale.
In Champions League, dopo 7 anni, il Real riesce a superare la barriera degli ottavi di finale di Champions, eliminando il Lione, proprio la bestia nera delle «Merengues» (1-1 in Francia, 3-0 al Bernabéu). I blaugrana, subodorato il rischio di perdere 0-3 a tavolino, decidono di giocare lo stesso, ma a porte chiuse e battono 3-0 i canarini, il tutto mentre mostri sacri come Carles Puyol, Pep Guardiola o Xavi fanno sapere che anche loro vogliono una Catalogna separata. No, stiamo dicendo che più di quanto ci aspettassimo il mondo del calcio ha preso posizione ancor prima dello svolgimento dell’autoproclamato referendum sull’indipendenza della Catalogna e ancor prima della reazione del governo Rajoy che ha mandato la Guardia Civil a picchiare la gente nei seggi. Un anno particolare, che si sta concludendo con diverse novità e cambi di gerarchia nel calcio internazionale. I lavori avevano precedentemente avuto inizio tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010, per essere completati nel 2013. A livello europeo, risulta essere uno stadio a 5 stelle UEFA, avente una capienza di 53.289 posti. Il Mundo Deportivo sottolinea poi il «caloroso omaggio al campione da parte del Bernabeu in quella che probabilmente è stata l’ultima volta di Totti in Champions nello stadio madrileno».