Arriva al parco con un aspetto professionale grazie alle divise da calcio ed all’abbigliamento da squadra di Nike, adidas, Joma, New Balance, PUMA, Kappa, Umbro e Hummel di Pro:Direct Soccer, il più grande rivenditore di kit da calcio al mondo. Il kit home dell’Aston Villa costava 48£ (poco più di 60 euro), quello dell’Hull City 42, del QPR 44 e così via su valori simili. Dal 2008 la maggioranza dei gruppi preesistenti della tifoseria del Milan si sono riunite sotto il nome di Curva Sud Milano con sede in via Sacco e Vanzetti 53, nella zona industriale di Sesto San Giovanni e con sezioni a Torino, Toscana, Emilia-Romagna, Nordest, Quarto, Belgio, Sondrio, Aosta, Ivrea e Roma. A suo avviso il nome deriverebbe dal toponimo di origine messapica e quindi illirica, mal, notevolmente diffuso in tutta l’area mediterranea (e non solo nel Salento). Dando seguito ideale alla partecipazione al campionato d’Europa, due anni più tardi l’Irlanda si qualificò per la prima volta al campionato mondiale di calcio per la rassegna del 1990 in Italia, dopo aver ottenuto il secondo posto nel girone di qualificazione dietro alla Spagna (tra l’altro battuta in casa dai verdi).
Fu la prima volta in assoluto che venne chiamato a vestire il verde un giocatore nato fuori dalla Repubblica per le origini dei suoi giocatori. I risultati positivi generati dalla visibilità a livello nazionale e dal potenziale di relazioni che ha creato la sponsorship ha facilitato la scelta di diventare back jersey sponsor. Tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 si registrò un periodo di risultati piuttosto mediocri per l’Irlanda, nonostante la selezione fosse allenata da un CT come Johnny Giles. Successivamente la nazionale vide tra le sue schiere il debutto di Liam Brady e di altri giocatori interessanti e i risultati migliorarono nettamente. Trovata dopo faticosi iter burocratici una propria identità, la nazionale irlandese visse molti anni di autentico limbo, senza riuscire a qualificarsi mai a una competizione finale delle rassegne europee e mondiali, a dispetto di giocatori di notevole classe ed esperienza che si avvicendarono in nazionale durante gli anni. La svolta attesa da anni si verificò in occasione del campionato d’Europa 1988, a cui l’Irlanda riuscì a qualificarsi; in questo modo poté partecipare per la prima volta alla fase finale di un torneo internazionale. Dopo aver raggiunto i quarti di finale delle qualificazioni al campionato d’Europa 1964, l’Irlanda si trovò in girone di qualificazione al campionato del mondo 1966 con Siria e Spagna.
Dopo Stati Uniti 1994 seguì una fase più sfortunata anche se ancora a discreti livelli per la selezione irlandese, che raggiunse gli spareggi qualificazione sia al campionato d’Europa 1996, dove fu eliminata ancora una volta dai Paesi Bassi, sia al campionato del mondo 1998, dove fu estromessa invece dal Belgio, sia infine al campionato d’Europa 2000, dove ebbe la peggio soltanto per la regola dei gol in trasferta contro la Turchia. Tutte le maglie degli altri club sono presenti anche su Foot-Store. Gli elementi che contribuirono alla svolta sono da ricondurre a un leggero miglioramento del campionato nazionale, alla crescita del movimento calcistico locale (furono sempre più i giocatori irlandesi ingaggiati dai club inglesi) e al lavoro del tecnico inglese Jack Charlton. La situazione aveva evidentemente allarmato la FAI, che si era rivolta alla FIFA in modo che impedisse alla IFA di selezionare giocatori provenienti dalla propria area di competenza e soprattutto in modo da evitare che facessero pressione tramite i club di appartenenza. In due anni riportò la squadra in serie B, ma nei cadetti la sorte gli fu avversa: dopo una metà stagione di buon livello, la situazione precipitò e Iaconi venne esonerato. Quindi, non soltanto è stato bocciato, come emendamento, il fatto che il parere fosse vincolante; non soltanto è stata bocciata la possibilità, da parte di questo Parlamento, di potere legiferare anche ulteriormente dopo il primo anno di esercizio del nuovo codice della strada, tramite il parere reso alle Commissioni, ma in più ci siamo trovati nella situazione assurda e, veramente per una stupida ripicca, abbiamo perso anche l’unica forma di controllo che avevamo, cioè la possibilità che gli ordini del giorno fossero considerati e poi fossero, in qualche modo, non dico vincolanti ma, insomma, fossero rispettati dal testo proposto dal Governo.
La FAI si estese anche a giocatori nati in Scozia da genitori irlandesi successivamente, come Ray Houghton. L’Irlanda esordì al campionato d’Europa con un’inaspettata vittoria sui rivali inglesi (in rete Ray Houghton di testa), a cui fece seguito un pareggio contro l’Unione Sovietica per 1-1. Nell’ultima i verdi furono, tuttavia, sconfitti per 1-0 dai Paesi Bassi, a segno nei minuti conclusivi; pur essendo eliminati, gli irlandesi furono la sorpresa positiva del torneo. Agli ottavi l’Irlanda trovò la ben più favorita Spagna: in una partita ricca di emozioni gli iberici passarono subito in vantaggio e i verdi fallirono un rigore concesso, ma nei minuti finali fu assegnato loro un altro calcio di rigore. Dal dischetto Robbie Keane non sbagliò, portando il match ai supplementari prima e ai tiri di rigore poi. Tutti e quattro i giocatori coinvolti erano nati originariamente nello Stato Libero d’Irlanda e avevano esordito per la FAI prima di rappresentare anche la nazionale IFA. Quattro giocatori – Tom Aherne, Reg Ryan, Davy Walsh, Con Martin – giocavano, infatti, indistintamente per entrambe le selezioni nello stesso torneo. La nazionale allenata da Charlton superò, infatti, il girone per mezzo del sorteggio, dopo aver pareggiato le gare contro l’Egitto (0-0) e le due avversarie di sempre, Inghilterra (1-1) e Paesi Bassi (1-1). Negli ottavi la squadra di Charlton dovette affrontare la Romania dell’emergente Gheorghe Hagi; al termine dei tempi supplementari nessuna delle squadre riuscì a segnare alcuna marcatura, così si andò ai tiri di rigore, dove, dopo una serie di quattro tiri calciati in rete da entrambe le squadre, il portiere Pat Bonner neutralizzò l’esecuzione dal dischetto di Daniel Timofte.
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