Ancora oggi ai Mondiali tifo sempre per gli Azzurri, non provo nessun trasporto per la Nazionale Usa» Ero a New York quando all’improvviso chiesi a mio figlio Nick, che ne dici se andiamo al Mondiale di calcio? 1925 è dedita al calcio ma soprattutto al podismo e al ciclismo: ne facevano parte, infatti, noti atleti del tempo come Ettore Blasi, Silla del Sole, Franceschi, marciatore e corridore e Orlando Cesaroni; la pratica del calcio, invece, terza.maglia juve era poco documentata. Il vanto dello stabilimento fu il grande maglio da 108 tonnellate con un sottoincudine da 1 000 tonnellate fuso in un unico blocco, esempio unico per la metallurgia del tempo. La Start rientrò in campo pensando alle parole sentite all’intervallo e in poco tempo subì due reti. Un altro elemento non secondario, alla luce delle cifre che caratterizzano tali operazioni, riguarda la capacità di queste aziende di investire in maniera cospicua in questo campo. All’epoca, lo stabilimento ternano produceva una media di 30 000 tonnellate annue di acciaio, maglie del psg contro una capacità produttiva di 140 000 tonnellate. Nel 1940 vi risultavano occupati poco meno di 10 000 addetti, capaci di sfornare 66 000 tonnellate di acciaio bellico. Il corso autarchico dato all’economia nazionale dal Governo, favorì notevolmente la Terni, che incrementò le sue produzioni con l’installazione di quattro nuovi forni da 25 tonnellate, una pressa da 12 000 tonnellate, nuove officine per la produzione di cannoni e proiettili.
150 000 cavalli e la posizione strategica di Terni, lontana dalle coste e, pertanto, protetta da eventuali attacchi dal mare. Inizialmente il Breda aveva previsto che la SAFFAT facesse parte di un sistema integrato di produzione di acciaio e ghisa su scala nazionale, ma le difficoltà economiche derivate dalle ingenti spese per l’impiantistica, sovradimensionata rispetto al volume reale delle commesse, portarono la società sull’orlo del fallimento, che fu evitato grazie ai ripiani delle banche, degli ordinativi statali e dello scorporo degli acciai comuni dirottati sull’Acciaieria Tardy & Benech di Savona, rilevata nel 1891. La liquidazione del Credito Mobiliare e della Banca Generale fra il 1893 e il 1894 indusse la Banca d’Italia a intervenire in cambio di un completo riassetto societario, che si realizzò dopo che la SAFFAT fu ammessa alle quotazioni di borsa nel 1898. Entrarono, oltre ad alcuni speculatori, gli industriali Attilio Odero e Giuseppe Orlando, appoggiati dalla Banca Commerciale Italiana e dal Credito Italiano. In più, parte del pacchetto azionario della Fonderia di ghisa era nelle mani della Società Veneta Costruzioni Pubbliche, di cui era titolare Vincenzo Stefano Breda, amico personale dell’ammiraglio Brin. Con base a Terni e attraverso società controllate e partecipate in Italia e all’estero, Acciai Speciali Terni è specializzata nella lavorazione e distribuzione di acciai (inox, basso legati e al carbonio) destinati principalmente ai settori alimentari, edili, casalinghi, elettrodomestici, energetici e all’industrie di base, siderurgiche e meccaniche.
Nel 1987 gli stabilimenti di Trieste furono separati dal gruppo e la Terni, con la nuova denominazione di Terni Acciai Speciali SpA (TAS), formò un unico complesso con la IAI e la Terninoss, di cui rilevò la metà posseduta della United States Steel. Dal 1994 al 31 gennaio 2022 la società è stata controllata dal gruppo tedesco ThyssenKrupp AG, assumendo la denominazione ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni (TK-AST). Due convertitori Bessemer, cinque forni Martin-Siemens e cinque laminatoi potevano sfornare sia acciaio comune, sia acciai speciali per corazze, cannoni e proiettili. Acciai Speciali Terni SpA (nota anche come AST, Arvedi AST o Arvedi Acciai Speciali Terni) è una società italiana operante nel settore della metallurgia, siderurgia, informatica e ingegneria. Grazie a questo appoggio nel 1889 la produzione di acciaio della Società costituiva la metà di quella nazionale. La scelta cadde sugli acciai speciali, e in questo contesto va annoverata la joint venture con la Armco Steel Corporation, nel 1960, per la produzione di laminati magnetici e con la United States Steel, nel 1961, per la costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione di acciaio inossidabile, (‘Terninoss’). Sempre nel 1982 rilevò anche l’Industria Acciai Inox (IAI) di Torino, già FIAT, specializzata nella produzione di laminati piani inossidabili.
La cacciata di Bocciardo dalla Finsider e l’avvio del piano Sinigaglia di ristrutturazione della siderurgia italiana, in cui era prevista la localizzazione sul mare dei centri di produzione tutti a ciclo integrale, misero in grave difficoltà la Terni, già costretta a mutare rapidamente le tipologie dei manufatti per scopi non più bellici ma civili. In precedenza vi era già stata una mascotte della nazionale. Nel 1883 una seconda Commissione d’indagine sullo stato delle industrie del ferro in Italia, dopo quella istituita durante il primo governo Depretis, promossa dal Ministro della Marina, ammiraglio Ferdinando Acton e presieduta dall’ammiraglio Benedetto Brin, scelse Terni come sede ideale per la costruzione di un impianto siderurgico di livello nazionale. Probabilmente in epoca viscontea sono effettuati alcuni lavori di ristrutturazione e restauro al castello, mentre a partire dal XVI-XVII secolo incomincia l’abbandono che lo porta alla situazione attuale. La chiesa del Cristo, ultimata intorno al 1232, ha una facciata di stile romanico con un grande rosone (di restauro). La politica produttiva che fu messa in opera in quegli anni tese, da una parte al recupero della grande esperienza lavorativa accumulata nel corso di decenni, dall’altra all’aggiornamento tecnologico, nel tentativo di uscire dalla marginalità in cui l’azienda era stata relegata.